Riflessione sul film: “Il pranzo di Babette”

“Ciò che scegliamo ci viene dato, ciò che rifiutiamo ci viene accordato”. In fondo la mente dell’uomo pensa molto la sua via, ma il Signore dirige i suoi passi. Babette entra dentro una comunità stanca, invecchiata nei modi e nei tempi; entra con grande umiltà, e si consuma per quella comunità. Quando da il meglio di se, nel suo pranzo che è in fondo una cena, allora la comunità risorge, nasce a vita nuova e quella danza intorno al pozzo della fecondità dice che quella comunità non morirà.


Le due ragazze hanno comunque portato avanti la loro vita con volontà e sacrifici. Hanno scelto bene? E se si fossero sposate? Il film non da risposte ed è giusto che sia così. Risponde il generale: “Ciò che scegliamo ci viene dato, ciò che rifiutiamo ci viene accordato”. Non è importante fare una cosa o l’altra, ma vivere tutto nel Signore perchè chi vive in lui ha tutto. E nulla è impossibile, neanche l’amore di Martina anche adesso che la vecchiaia è ormai prossima, perchè questo amore è un amore spirituale.

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