L’amore inatteso

<i>L'amore inatteso</i>
L’amore inatteso

Venerdì 19 Aprile 2013
L’amore inatteso
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La Grazia modesta e silenziosa di un film eccezionale: vedere per credere
Nella botte piccola c’è il vino buono. E’ il caso dell’Amore inatteso, film esile e lieve (distribuito da Microcinema) con un vino – il vino della Santa Comunione – squisitamente dolce. 
Diretto da Anne Giafferi, autobiografico, tratto dal memoir del marito (Catholique anonyme di Thierry Bizot), vale una doppia testimonianza: prova che la Grazia è un dono e il cinema, specie senza soldi né effetti, può fare miracoli. E’ la storia di una conversione in punta di piedi, di un evento straordinario incastonato nella normalità del quotidiano, senza clamori. Il fortuito imbattersi di Antoine, un avvocato senza certezze, nel crocifisso di una chiesetta di montagna. Momento appena accennato, quasi insignificante.
E nulla sembra succedere pure quando, invitato dall’insegnante del figlio, l’uomo accetta di partecipare a un incontro di catechesi. E nemmeno dopo, quando a casa deve difendersi dalle ironie della scettica moglie.
Dio è modesto, fa capolino senza cerimonie, non risolve i problemi, non concede favori. La sua buona novella resta silenziosamente annunciata, serbata, nel cuore. 
Tutto ciò che sappiamo lo dice Antoine: mi sento amato. Accettarlo resta un atto di fede. Del film invece non dubitate: vedere per credere.
 

Tutti i santi giorni. Rassegna sul “senso della fede”.

Guido è timido, riservato, coltissimo. Antonia irrequieta, permalosa e orgogliosamente ignorante. Lui portiere di notte appassionato di lingue antiche e di santi. Lei aspirante cantante e impiegata in un autonoleggio. Si vedono solo la mattina presto quando Guido torna dal lavoro e la sveglia con la colazione. E tutti i santi giorni si amano. Sono i protagonisti di una divertente e romantica storia d’amore vissuta in una metropoli complicata come Roma, con dei vicini di casa rozzi, allegri e disperati e alle spalle due famiglie d’origine che non potrebbero essere più distanti. Un amore che sembra indistruttibile, finché il pensiero ostinato di un figlio che non viene non mette in moto conseguenze imprevedibili.

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Jesus Christ Superstar

Molto arrabbiati contro questo film sono i gestori del sito antiblasfemia, ritenendo il Musical un vero e proprio affronto alla divinità del Cristo.  Clicca per saperne di più. All’inizio anche il Vaticano fu molto scettico nei confronti del film. Poi è stato rivalutato.

Recensione

Jesus Christ Superstar è tutto ciò di più anti-convenzionale, surreale e magnifico che sia mai stato fatto sulla passione di Cristo. Per prima cosa è un musical. Non esistono dialoghi, la trama è un tripudio di canzoni e passi di danza messi in atto da personaggi che tutti noi abbiamo imparato a identificare con l’immagine della serietà e della devozione. 

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